Batte l’ultima ora
di un moto di rivoluzione
che si porta appresso gioie
e dolori.
Oltre la tavola imbastita per un cenone
solitario, oltre il cristallo
della finestra appena appannato
di umidità,
il vuoto:
e chi si agita in quella tenebra
orfana di luce?
Infiniti nugoli di arcane silfidi
atomi distillati dalla luce fossile di vecchi astri
echi di sogni chirotteri appena sbocciati e già morti
speranze del popolo della notte
spirali di vita che rinascono ancora e ancora e ancora.
Smarrito
basito
dinanzi al mistero della notte primigenia.
lunedì 1 febbraio 2021
Notturno di fine anno
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