Su quel globo desolato gli oceani erano evaporati e la vita si era ormai estinta. La stella attorno a cui il pianeta orbitava era divenuta una gigante rossa e da un momento all'altro avrebbe avuto il suo ultimo sussulto, espellendo nel cosmo gli strati gassosi esterni e dando vita a una sfavillante nebulosa.
L'androide XTH-1813 si sistemò meglio gli speciali occhiali da sole sugli occhi sintetici e si preparò allo spettacolo. Nulla al mondo gli avrebbe impedito di vedere la morte del Sole direttamente dalla prima fila.
mercoledì 30 giugno 2021
Otto miliardi di anni
mercoledì 16 giugno 2021
Effetti collaterali
lunedì 7 giugno 2021
La perdita dell'immortalità
A quattro
anni
o poco più
realizzai
che non sarei
vissuto per
sempre.
Giocavo a
far lottare
i pupazzetti
dei dinosauri
quando il
pensiero
della
finitudine
mi si
conficcò nel cranio.
Sapere
che per
miliardi di eoni
prima di allora
io non ero
esistito
e che per
altri miliardi
dopo di
allora
non sarei
più esistito
fu come un
pestone
sul cuore.
Piansi
nel petto di
mia madre
e non le
confessai
che ero
all’inizio
dei miei
affanni.
Mentii.
«Mi manca
papà»,
le dissi,
«quando
torna dal lavoro?»
Invece mi
mancava
l’immortalità
dell’ignoranza.
sabato 5 giugno 2021
La condanna: parte 4
Il centauro calvo giace riverso nel proprio sangue sull’asfalto. Dalla voragine aperta sul lato destro del cranio colano pezzi d’osso, meninge e materia cerebrale.
I suoi occhi spalancati mi ricordano quelli di Trisha, benché siano castani e non verdi. Incredibile come occhi di persone diverse, magari di colori diversi, si assomiglino tutti nella morte. Così come si assomigliano i loro cervelli, le loro ossa, la loro carne martoriata dalla mano dell’assassino.
Fracassargli la scatola cranica mi ha dato un piacere che non provavo da tanto, da… da quando ho ammazzato Trisha e Sharon, direi. Solo che stavolta si è aggiunto un ulteriore dettaglio perverso: ho ancora meno cose da perdere. Io sono un puro spirito, il corpo che manovro è di un altro. Se sarò arrestato, la condanna colpirà Ramirez, non me. Se sarò assalito dai compari dell’ucciso, morirà Ramirez, non io.
Nella via deserta risuona il plic! plic! del sangue che cola dal tubo che ancora stringo in mano, almeno finché non è sommerso dall’ennesimo urlo della puta che era in compagnia del thug boy ap-pena ammazzato. Se ha un grammo di cervello, sarà andata a chiamare rinforzi.
Not bad! Io resto qui, non vado da nessuna parte. Mandatemi contro tutti i tipi armati che volete! Risponderò loro per le rime, e quando avranno ridotto questo mio corpo a una poltiglia irriconoscibile andrò alla ricerca di un altro ospite da possedere.
Neo-Roma è piena di menti deboli. E io sto iniziando a scoprire come servirmene.