A quattro
anni
o poco più
realizzai
che non sarei
vissuto per
sempre.
Giocavo a
far lottare
i pupazzetti
dei dinosauri
quando il
pensiero
della
finitudine
mi si
conficcò nel cranio.
Sapere
che per
miliardi di eoni
prima di allora
io non ero
esistito
e che per
altri miliardi
dopo di
allora
non sarei
più esistito
fu come un
pestone
sul cuore.
Piansi
nel petto di
mia madre
e non le
confessai
che ero
all’inizio
dei miei
affanni.
Mentii.
«Mi manca
papà»,
le dissi,
«quando
torna dal lavoro?»
Invece mi
mancava
l’immortalità
dell’ignoranza.
lunedì 7 giugno 2021
La perdita dell'immortalità
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