lunedì 24 maggio 2021

Māyā

Scarabocchiando versi d’amore
nell’ultima ora della sera,
quando la luna di cobalto
si fa velo con le nubi
peregrine,
mi sono chiesto
se tu, amore mio,
sia più vera del sogno diafano
che accarezzo ogni notte
oltre il muro delle palpebre
serrate, o se debba
annoverarti
nella medesima stirpe di larve
sgusciate dal nido
della mia fantasia.
Forse della tua essenza resta
solamente il ricordo stinto
in una foto di liceo
in un cantuccio della memoria,
o forse vedrò ancora
il tuo volto incorniciato
dalla chioma lussureggiante
della prossima nereide
che mi illuderò di amare,
trascinato nelle profondità
di un bisogno dell’anima
che non smetto di saziare.

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