Da miliardi di miliardi di anni l’uovo cosmico vagava nel freddo Universo.
Non aveva occhi, eppure osservava tutti i vacui drammi del cosmo. Aveva visto un numero incalcolabile di specie evolversi, prosperare, estinguersi in lampi di autodistruzione o sotto l’effetto di immani catastrofi astronomiche.
Ma tutto ciò lo aveva annoiato a morte. Per lunghi eoni nulla lo aveva convinto a schiudersi.
Solo dopo innumerevoli ere decise di nascere, più per noia che per convinzione.
E quando ciò accadde, era così vecchio e decrepito che una minima vibrazione nel vuoto cosmico bastò a ridurlo in una nuvoletta di polveri.
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